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Žodžiai dainai: La Pina. Che Caldo.

Otto mesi tesi al freddo e al gelo viene fuori il sole brilla dietro un grattacielo, spero rimanga per un po' perche sto bene quando caldo c'e e se si respira un certo non so che, non ce n'e. Sole su di me sei l'unico che possa togliermi quel freddo dentro, scaldami le ossa brucia la mia pelle bianca, e poi rilassami riposami che sono stanca. Picchia sopra i tetti, entra dentro i muri accecami di luce con gli occhiali scuri fuori, piu di trenta gradi di temperatura le immagini si sfuocano, calura... Soffia vento caldo sulle stade, le signorine adesso vanno a spasso con le gambe nude, al collo hanno perline colorate, bevono spremute e sembrano piu' belle quando e estate. Oh ma che caldo fa? Fa caldo qua c'e un'afa che non ci si sta! Ma che caldo fa? Qui non ci si sta! C'e chi parte per il mare, c'e chi resta a lavorare ore col ventilatore sulla scrivania. Possibile che sia lo stesso sole giallo, sulla testa batte senza sosta su chi parte e su chi resta? Un sole da illusioni ottiche, visioni mistiche, insomma uno di quei caldi che, per resistere bisogna stare a mollo tutto il giorno perche la casa e' un forno. E quando intorno a mezzogiorno il sole cade a picco, che sia caldo secco o vento di sciroccola luce filtra dalle tapparelle con le lenzuola fresche sulla pelle, ci si abbandona a dolci pennichelle e poi di nuovo sole sulle spalle e sulle mani ti prego dammi sole anche domani. La giusta quantita di caldo e luminosita' fammi dire ancora: "Oh mamma che caldo fa?" La Pina in cannottiera, seduta sul balcone aspetta sera, l'aria si rinfresca e si respira. Sono gia le nove e ancora c'e la luce, che pace nell'aria c'e' un odore che mi piace! La luna sale, vuole darsi il cambio sul tramonto con il sole, asciughero il sudore. Si alza quella brezza che da refrigeriose cade giu' una stella esprimo un altro desiderio
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