Žodžiai dainai: Marina Rei. Musa. Il Mare Verticale.
(cover di Paolo Benvegnu)
Come scavare a mani nude nella terra
per sentire il sangue mescolarsi con la pioggia,
cauterizzare le ferite vivere per il solo senso che ha .
Come nuotare in un oceano congelato
per sentire il cuore che ti esplode dentro il petto,
vivere per immaginare, per percepire il solo senso che ha
Ma io lascio che le cose passino e mi sfiorino
perche non sono in grado di comprenderle.
Io lascio che le cose passino e mi sfiorino
perche non sono in grado di comprenderle.
Io lascio che le cose passino e mi sfiorino?
Essere deboli in un mare verticale
sentire quanto i rischi possano aumentare
e odiare per sentirsi vivi per percepire il solo senso che ha.
E improvvisamente ritornare primitivi
essere comici e tornare primitivi
e bere il sangue del nemico solo per gustarne la diversita.
Ma io lascio che le cose passino e si sfiorino
perche non sono in grado di comprenderle.
Io lascio che le cose passino e mi sfiorino
Io lascio che le cose passino e mi sfiorino
Io lascio che le cose passino e mi sfiorino
perche non sono ancora in grado di comprenderle
Io lascio che le cose passino e mi sfiorino
perche non sono ancora in grado di comprenderle
Io lascio che le cose passino e si sfiorino senza toccarsi
(Grazie a Mariagrazia per questo testo)
Musa
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