Žodžiai dainai: Skoll. I Giorni Più Strani.
Ossa bagnate, la pelle bruciata, gridando: «Che freddo che fa!»
Penso ai tuoi occhi che mi fanno male e prego e ti chiedo pieta
Son fuori uso, anelli di fumo con la sigaretta li facevi tu
Conservo il tuo vestito anni Sessanta, sei capricciosa non ti piaceva piu,
Ma quale domani? Quale domani per noi?
I giorni piu strani, tutto il rancore che vuoi!
Scrivo il tuo nome ricamandolo piano sopra ai muri di questa citta
Sento i tuoi cani chiamarmi lontano, sembra quasi mi dican: «Stai qua!»,
Ma quale domani? Quale domani per noi?
I giorni piu strani, tutto il rancore che vuoi!
Ma quale domani? Quale domani per noi?
I giorni piu strani, tutto il rancore che vuoi!
Penso ai tuoi occhi che mi fanno male e prego e ti chiedo pieta
Son fuori uso, anelli di fumo con la sigaretta li facevi tu
Conservo il tuo vestito anni Sessanta, sei capricciosa non ti piaceva piu,
Ma quale domani? Quale domani per noi?
I giorni piu strani, tutto il rancore che vuoi!
Scrivo il tuo nome ricamandolo piano sopra ai muri di questa citta
Sento i tuoi cani chiamarmi lontano, sembra quasi mi dican: «Stai qua!»,
Ma quale domani? Quale domani per noi?
I giorni piu strani, tutto il rancore che vuoi!
Ma quale domani? Quale domani per noi?
I giorni piu strani, tutto il rancore che vuoi!
Skoll
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