Žodžiai dainai: Roberto Vecchioni. Di Rabbia E Di Stelle. Questi Fantasmi.
Signore delle comete,
re delle stelle di giorno,
chi sono questi fantasmi
che mi camminano intorno?
chi sono questi cialtroni,
questi topi di fogna e bordello,
questi ignoranti vincenti
con l'intelligenza dentro l'uccello?
Chi sono questi buffoni,
questa mappata di sole,
questi animali parlanti,
questi trappani col rolex?
e questa banda di pazzi
che gridano "io compro, io vendo"
che il gioco e "vinco o mi rovino
a seconda di chi muore nel mondo"?
Signore tu che ci hai detto:
"quando volete ritorno"
levaci questi fantasmi,
questi fantasmi di torno.
Signore, scusa se insisto,
non mi mandare all'inferno,
levami questi fantasmi,
questi fantasmi di torno.
Mandali a coltivare funghi in Val di Non
o a scelta il riso di Canton,
a fare gli orsi per turisti a Yellowstone,
comunque fuori dai coglion.
Signore, fulminali subito
quelli che non hanno i congiuntivi,
e gli aspiranti cantanti,
rima che diventino dei divi:
faremmo volentieri a meno
anche di quelle con il solo pensiero
che far vedere il culo
lo si possa definire un lavoro.
Signore, tu che ci hai detto
"quando volete ritorno",
toglici questi fantasmi,
questi fantasmi di torno.
Signore, scusa se insisto,
non mi mandare all'inferno,
toglimi questi fantasmi,
questi fantasmi di torno.
Vorrei svegliarmi un giorno senza bip bip
decerebrati sulle jeep,
giovani pirla fancazzisti che hanno un trip,
e fammi santa Meryl Streep.
Signore delle comete,
dei pani, dei pesci e del giorno,
levaci questi fantasmi,
questi fantasmi di torno:
Signore delle crociate,
possa tu regnare in eterno,
levami questi fantasmi,
questi fantasmi di torno.
Vecchioni, Roberto
Di Rabbia E Di Stelle
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