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Žodžiai dainai: Roberto Vecchioni. Angeli.

Angeli vi guardo
e mi ricordo
quand'ero insieme luce
e approssimato sgorbio
Angeli veri
e angeli di merda
tenuti su dal cielo
con la corda

Angeli musicanti
e soli
mandati a scuola
per imparare i cori

Carichi di sperma
e di segnali
ma cosI lenti
a strascicar le ali

Fragili, fragili, fragili, fragili:
non sanno cosa
svanira,svanira,svanira.

angeli splendenti
e replicanti
moltiplicati per il raggio
dei loro denti

angeli d'allevamento
nutriti bene
per diventare uomini
o sirene

Sogni di mezza estate,
sogni,
frusciare d'ali;
a casa dopo i temporali

Angeli incoscienti,
lascia che sia,
la morte e solo un salto
di corsia

Fragili, fragili, fragili, fragili:
non sanno cosa
svanira,svanira,svanira.

angeli ragazzi strepitanti
naviganti al sole,
malinconia di cavalcare l'aria

come voi:
angeli che rabbia che mi fate
disperato amore
degli anni che non ci capivo niente
e che nemmeno mi saltava in mente
d'esser uomo.

angeli in amore
e disamore:
stesso modo di
stracciarsi il cuore

Angeli mitragliati
di parole
che non li aiutano
a capire

Angeli indifesi
e generosi,
percio fregati sempre
in tutti i casi

angeli di sera:
c'e chi fa le foglie
e qualcun altro spara
sulla moglie

Fragili, fragili, fragili, fragili:
non sanno cosa
svanira,svanira,svanira.

Angeli ragazzi travolgenti
naviganti al sole,
polvere e stelle americane
che non rivedro:
angeli che rabbia che mi fate
belli da lontano,
luce di stelle che mi arriva in mano,
quando oramai le stelle non ci sono
e c'incontriamo;
angeli, cadere mai, ma scivolare sul cielo,
facendo finta di seguire l'onda
che non c'e
angeli che gioia che mi date
quando vi rivedo,
perche continuo a non capirci
niente
e questo e il solo modo,
finalmente, d'esse uomo.

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